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#101 del 22-02-2012

TXT:   Rumored - Bastien Salabanzi

Nell'enciclopedia delle leggende metropolitane su skateboard e skateboarders, sicuramente Bastien Salabanzi potrebbe meritare un volume tutto suo.

Nato nell'85 a Tolone, cittadina portuale nel sud della Francia, vince il primo contest a 11 anni ed a 15 anni lascia il suo paese per trasferirsi in california, ospite di Goeff Rowley ed entrare a far parte del team Flip Skateboards e successivamente a cascata in un sacco di altri team internazionali di spessore (quiksilver, vans prima etnies poi e diversi altri). 

Dai 16 anni in poi inizia a depilare un sacco di nomi noti nei contest di mezza europa (e non solo) e mette insieme due videopart per Flip Sorry (2002) e Really sorry (2003).

Arriva il 2006 ed in brevissimo tempo, a partire da Flip, tutti i suoi sponsors lo lasciano a piedi per non meglio precisati motivi di incompatibilità trasformandolo nell'argomento da bar (o forum) preferito degli skateboarders di mezzo mondo e generando un sacco di voci gossipare circa le le sue avventure droghereccie, sciamani, scleri  e numeri da circo.

Tra tanta merda e qualche fondo di verità Bastien sparisce da riviste e contest per un po' di tempo (salvo qualche eccezzione che non fa che confermare i rumors)  fin quando dal 2008/2009 in avanti non iniza ad inanellare una nuova serie di risultati importanti in giro per contest che gli valgono oltre ad un bel mucchio di soldini anche un paio di nuovi sponsor: Jart e Rusty.  Nel frattempo diventa papà e con un pelo di maturità in più, per lo meno apparente, inizia a presenziare a tutti i principali eventi europei e non a suon di cab double flip e pesate simili.

Dal suo "ritorno" ad oggi però le occasioni di vederlo skateare sono piuttosto rare e quasi esclusivamente limitate ai contest cui partecipa ed ai relativi clip video. Niente videopart, zero street, pochissima esposizione sulle riviste, e nessun accenno al passato come a voler tracciare un solco tra passato e presente.

Tutti sintomi di quella che qualcuno chiamava la "sindrome di Tom Penny"

E proprio come in quel caso, basta un' Intervista  su Jenken Magazine di pochi mesi fa ed un paio di minuti di trick in una skateplaza di Bordeaux, per fare il giro del web poche ore...

 

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