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#12 del 20-02-2001

TXT: Luca Basilico  

giudicareNella foto: Il primo National Skateboard Championship 1965

Fintanto che i contest erano soltanto l’occasione di incontro tra skater amici di città diverse, una scusa per skateare con un po’ più di amici del solito, a nessuno fregava più di tanto di come si giudicavano le gare, alla fine tanto quando ti andava bene portavi a casa una tavola… Più e più volte si faceva entrare in finale anche gente che faceva solo coglionate perché così ce la ghignavamo tutti assieme ancora un po’. Oggi le cose sono diverse, dal momento che i premi cominciano ad essere codificati con cifre a sei zeri l’approccio alle gare da parte degli skater e fortemente diverso ed anche le aspettative per quel che riguarda la giura sono differenti. Ci vuole più rigore.

Partiamo da una considerazione di base nello skateboard non esistono, per fortuna, esercizi fissi. Ognuno può cominciare la sua run e fare completamente ciò che vuole. Non c’è uno stile migliore a priori come non ci sono manovre che anno più valore di altre, tutto è lasciato al gusto e all’attenzione di chi giudica e di chi skatea.

Affermato questo principio che possiamo considerare a buona ragione fondamentale veniamo direttamente al problema che è insito in quanto sopra.

La soggettività quando si parla di valutazione è molto molto pericolosa e trovarsi nell’impossibilità di avere dei riferimenti fissi, lascia al contesto ed all’emozione lo spazio necessario per confondere le idee sia al pubblico che alla giuria.

Non è pensabile togliere libertà di azione che agli skater in gara, contemporaneamente sarebbe folle stendere una griglia di valutazione che comprenda un voto per ogni manovra fatta su di una struttura diversa, in una session differente con un diverso stile. Ve lo immaginate, 45 secondi di run e 45 minuti per decidere il punteggio.

I gusti dei giudici e le relative lamentele degli skater si spartiscono secondo due filoni fondamentali:

- Chi preferisce trick tecnici e streettosi magari anche sparsi in una run discontinua e poco consistente.

- Chi preferisce vedere uno skating fluido e veloce a discapito della tecnicità.

Come è logico pensare il giusto sta esattamente nel mezzo, dal momento che un o skater riesce a fare trick da street in un contest di street e li chiude bene ed in buona quantità, nessuno può contestare la vittoria. È vero e sacrosanto: in un contest di street un K-grind o un Flip Shove it eseguiti a dovere devono valere di più di uno Stale Fish. C’è da dire altro, non conta solo la qualità dei trick, bisogna tenere conto anche dell’impressione generale della run: la fluidità, le linee, la velocità e il buon gusto e l’originalità nella combinazione delle manovre.

Il grosso del problema dei contest italiani e che quasi mai i giudici sono preparati a fare parte della giuria, arrivano alle gare e si improvvisano tali. A parte quei quattro o cinque personaggi che si sanno giudicare bene, gli organizzatori sono il più delle volte costretti a fidarsi delle capacita di valutazione di skater che non si conoscono bene, a volte va bene a volte no! La soluzione a questo problema è la formazione preventiva del corpo giudici si tratta mettere assieme un gruppo di una ventina di skater e imparare insieme a loro a valutare con quanta più possibile oggettività le run di un contest. Certo la simpatia, i gusti personali e l’impatto emotivo non si possono e non si devono cancellare ma analizzando a freddo alcuni concetti con gli interessati di sicuro si può arrivare alla preparazione di giudice sempre più capaci.

Alcuni accorgimenti introdotti nell’organizzazione possono inoltre migliorare il giudizio:

- I giudici devono essere sempre cinque i punteggi da 0 a 100.

- Bisogna sempre scartare il voto più alto e quello più basso sommando i restanti tre punteggi.
- Considerare come valida solo la migliore delle run.

- Assegnare al primo partecipante scelto tra quelli noti come di media bravura, 50 d’ufficio e valutare tutti i successivi in base al primo skater in gara…. Così facendo tutti i giudici hanno un riferimento comune.

- I giudici devono segnare non solo il punteggio ma anche il numero di manovre chiuse per ogni skater, questo accorgimento aiuta il giudice a bilanciare punteggi dati a skater che hanno girato in modo simile in situazioni diverse… se io dovessi skateare nello stesso modo dopo Koston o dopo mio padre è ovvio che i punteggi che mi verrebbero assegnati sarebbero differenti.

- Le run non devono superare i 15 skater, giudicare può essere noioso e la noia non aiuta a lavorare bene.

- Un membro della giuria deve fungere da capo della giuria è in caso di valutazioni controverse preoccuparsi di discutere con i giudici e regolarizzare la valutazione.

Direi che di carne al fuoco ne abbiamo messa un bel po’. Ho sentito dire male della giuria di molti eventi, non ho sentito molta gente suggerire soluzioni a questo che sta cominciando ad essere un problema reale; quelli sopra sono i canoni che Skateboard Society intende seguire per l’organizzazione del prossimo Campionato Italiano di Skateboard.

Se volete esprimere un parere in merito vi invito a scrivere qualcosa nel forum dedicato a questo argomento… ogni consiglio è prezioso!

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