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Da qualche giorno la stampa romana ha ripreso a parlare della riqualificazione dell'area Laurentino 38, zona a sud del quartiere EUR di Roma.

Un quartiere popolare con una storia travagliata fatta di degrado, mala-gestione politica ed abbandono iniziata negli anni '70 per volere di IACP ed amministrazione comunale e  progettato dall'architetto Pietro Barucci le cui intenzioni, poi disattese, erano di realizzare un quartiere popolare vivibile per oltre 30.000 persone, in grado di essere completamente autosufficiente.

Un progetto fallimentare sin dall'inzio che a causa dell'isolamento (mancavano i collegamenti pubblici con la città), il continuo arrestarsi dei lavori (per cause diverse) e l'assenza di servizi,  ha visto le abitazioni ed i ben più noti "ponti" essere occupati prima ancora che fossero ultimati dando il via a numerosi episodi di criminalità e non poche tensioni sociali.

Un esempio insomma di come la cementificazione, le politiche sociali errate e un'architettura sommaria possono contribuire a creare periferie malfamate anzichè aree popolari vivibili. Una storia interessante raccontata nei dettagli in questo stampato autoprodotto dal centro sociale L38, attivo dai primi anni 90 nel quartiere.

A partire dal 2005 l'area è oggetto di un piano di riqualificazione che ha visto l'abbattimento dei ponti e la costruzione di nuovi spazi di aggregazione, servizi pubblici ed uffici comunali. Tra questi, a quanto pare, c'è anche in progetto la costruzione di uno Skatepark (deliberato dalla giunta nel 2006) che stando agli articoli usciti in questi giorni, sarà realizzato entro settembre 2012 e dovrebbe estendersi per oltre ventimila metri quadrati . Costo complessivo stimato per la realizzazione: 2 milioni di euro circa.

La gara d'appalto per la costruzione, cui hanno partecipato una decina di imprese è stata assegnata lo scorso dicembre 2010 ed essendo al ribasso è stata aggiudicata per un importo complessivo di 1,2 milioni di euro ad un società romana, Impresa manutenzioni generali srl che con tutta probabilità non ha alcun background nella costruzione di skatepark.

Curiosando un po' online sono saltati fuori alcuni disegni dell'area (1, 2, 3) che sembrerebbe essere stata pensata come un anfiteatro in cemento con spogliatoi e tribune, al centro del quale dovrebbe essere posizionato lo skatepark vero e proprio. Dal disegno qui a fianco si possono vedere un po' di bank, scale, rail e muretti che oltre a non avere linee del tutto chiare non lascia intuire se si tratta di rampe in legno o in cemento prefabbricato.

Visto che a casa nostra la maggiorparte di progetti di questo tipo ha avuto esiti fallimentari e non poco sperpero di risorse pubbliche il nostro auspicio è che quanti più skater romani possibile (magari residenti in aree limitrofe) si interessino al progetto, prima che venga posata la prima pietra (prevista per la metà di questo mese) e prima che venga persa l'ennesima occasione di costruire uno skatepark che sia realmente frequentato e skateabile e non diventi l'ennesimo ecomostro abbandonato.

 Il 13 Luglio prossimo alle 18:30 i comitati di quartiere hanno organizzato una festa presso il parco Eros Corizza in cui sarà presentato il progetto. Fossi uno skater romano un giretto a vedere in cosa consiste il "più grosso skatepark d'europa"  lo farei...


(Photocourtesy: archivi del L38squat)