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#46 del 01-01-2002

TXT: Bucci  

Reduce da una festa insignificante conclusasi durante la notte mi avvio in direzione casa del Font. Partiamo da Settala alle dieci di sera standoci a malapena in 4 con tavole e bagagli e il viaggio inizia parlando di cazzate varie e ascoltando musica; la conversazione è così piacevole che il conducente (Font) sbaglia strada, chiaramente dopo essersi dimenticato di ritirare il biglietto d'entrata dell'autostrada.

Perdiamo un’ora ma che ce frega, siamo solo all’inizio.

Dopo una decina di ore di viaggio e qualche sosta in autogrill (per lo più chiusi) arriviamo a Francoforte e, ma con la sfiga di beccare il traffico delle 7:30, insomma, non è proprio il massimo dopo 3-4 ore di guida non sapere bene quale direzione prendere e trovarsi in un’autostrada a 4 corsie con gente che ti supera brillantemente da destra.

Trovato l’ostello abbiamo dovuto aspettare qualche ora perché aprisse (notevole il fatto che abbiamo viaggiato di notte per arrivare alle 8, quando l'ostello apriva alle 14.00), nel frattempo io (non dormivo da un giorno) e Giovanni in macchina rischiavamo l’esaurimento nervoso, cadendo poi in scommesse ignoranti del tipo attraversare la strada svestito (temperatura intorno ai -8°).

L’ostello è una figata ci becchiamo una camera da 4 (io, Font, Giovanni e Sergio) e cazzeggiamo  prima di andare allo skatepark.

Quando ho oltrepassato la porticina di entrata del Railslide skatepark sono stato zitto per un minuto almeno, contemplando il bendidio che mi circondava: pavimento in cemento al quarzo tirato alla perfezione, strutture in legno della IOU-RAMPS (non so se mi spiego…), un vert, una micro ed una mini moolto larga (15 metri almeno).

Il livello degli skaters locali era abbastanza alto, i bambinetti spaccavano non poco e si lanciavano in manovre pesanti, considerando anche che le strutture non erano poi facili (rails alti ecc); i primi due giorni, mentre skateavamo come dei dannati notavamo un individuo dall’aspetto tipicamente tedesco che come primo trick si faceva nollie noseslide giù dal rail dell’euro gap e poi continuava con altri 800 tricks quasi sempre in nollie e quasi sempre chiusi al primo tentativo.

Per due giorni io e il Font ci siamo chiesti chi diavolo fosse e alla fine, chiedendo ad un tipo che skateava con lui ho scoperto che era Holger Krosig, non proprio l’ultimo arrivato insomma... (guardate Puzzle#6 nella parte del contest di Frankfurt per vedere un po’ come gira).

La sera era dedicata al cibo, in particolare, non fidandoci della cucina tedesca ci si rifugiava in un ristorante italiano che ospitava elementi di spicco della malavita locale (anche se è sempre un piacere sentire un discorso in calabrese in germania), dopodiché cazzeggio in ostello; in pratica le nostre giornate erano un tipico ostello-cibo-skatepark-cibo-ostello, della città abbiamo visto veramente poco.

Il terzo giorno è stato caratterizzato dalla sfida tra me e Giovanni circa chi skateasse meglio durante la giornata, il perdente avrebbe dovuto compiere qualcosa di imbarazzante o comunque riprovevole; fortunatamente il perdente non sono io, e la sera in ostello Giovanni, vestito con berretto,felpa,mutande “perizomate” (leggi “infilate nella riga delle chiappe”) e infradito, parte dalla camera e arriva (passando dalla reception) al bar, dove si prende una bottiglia di cocacola, mentre tutti i presenti lo deridono.

In questi pochi giorni mi è sembrato di tornare indietro di 8 anni, i passatempi in ostello erano quanto di più demenziale si possa chiedere; andavano dai tipici scherzi nei confronti dei vestiti/cuscini altrui, oppure sfide con il ghiaccio spray (ho stabilito dei records) o gags comiche ai danni di ignari stranieri.

In fin dei conti eravamo io e Giovanni a condurre il treno dell’ignoranza, ma anche il Font e Sergio si difendevano bene.

Sabato 5 Gennaio dopo l’ultima skateata al park ci mettiamo in viaggio verso casa, altre 10 ore di macchina e via.

Colonna sonora della vacanza sono stati in assoluto i Weezer (3 albums), le mie skate compilations (le canzoni dei video di skate, sì, quelle che sentivate a raffica allo skatepark in centrale) e il cd anni ’80 preparato per l’occasione (Samantha Fox!!).

Per concludere dico che è stata una vacanza troppo divertente e consiglio a tutti di fare una visita al RailSlide Skatepark di Francoforte perché ne vale veramente la pena!

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